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Valutazione della vita residua di componenti saldati in presenza di difetti

Come è noto negli acciai al carbonio o basso legati la presenza di un difetto di 1,2 mm può degenerare in cricca quando la struttura, ove è presente il difetto, è sottoposta a sollecitazione. La velocità di crescita della discontinuità dipende ovviamente dalla temperatura di esercizio del componente e dalla presenza di cicli di carico variabili nel tempo. Nasce quindi l'esigenza di monitorare la crescita del difetto e contestualmente di determinare la vita residua del componente specie in quei casi dove l'intervallo di tempo, tra una fermata impianto e la successiva, è di diversi mesi.

A questo riguardo la NDE da oltre un decennio ha sviluppato una considerevole esperienza nella meccanica della frattura con particolare riguardo alla caratterizzazione della discontinuità, con tecniche di controllo non distruttivo, e nella modellizzazione della crescita del difetto mediante analisi agli elementi finiti. Tale approccio ha permesso la determinazione della vita residua del componente a tutto vantaggio di una migliore politica di fermo impianto per consentire l'eliminazione del difetto; ulteriori vantaggi devono essere ascritti ad una maggiore affidabilità del componente e/o alla determinazione delle condizioni in cui la struttura deve essere esercita (pressione, temperatura, cicli di carico) per garantire una durata minima prefissata senza incorrere nel collasso strutturale. La metodologia sviluppata consente l'analisi di difetti presenti sia sul materiale base che in zona fusa o in zona termicamente alterata.




analisi agli elementi finiti di un componente criccato